L’ONOREVOLE GERO GRASSI INCONTRA GLI ALUNNI DELL'IIS “DON MILANI –PERTINI”
Lunedì 11 Ottobre 2021 gli alunni delle classi quinte dell’I.I.S. “Don Milani -Pertini” hanno vissuto un’importante esperienza presso l’Auditorium del Liceo Moscati, assistendo alla conferenza tenuta dall’Onorevole Gero Grassi, “Aldo Moro: la storia dell’Italia dalla Costituente ad oggi”. Tale evento è stato organizzato a cura della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia.
L’incontro è stato aperto da una breve introduzione tenuta dalla Dirigente scolastica Professoressa Anna Sturino, che ha presentato il politico, giornalista e scrittore pugliese Gero Grassi. L’Onorevole ha, poi, illustrato la figura di Aldo Moro, importante statista italiano, ucciso dalle Brigate rosse nel 1978. La sua narrazione è partita dalle condizioni in cui versava l’Italia negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale, delineando il contesto nel quale il politico pugliese ha avuto un ruolo attivo nel cercare di portare avanti una prospettiva di miglioramento per tutti gli italiani, riconoscendo loro, in primo luogo, la dignità di persona. In questo percorso, per Aldo Moro, era fondamentale il ruolo dell’istruzione e del diritto alla salute, principi che lo hanno guidato nel lavoro eseguito come rappresentante della Democrazia Cristiana nell’Assemblea Costituente. Il suo successivo impegno politico è avvenuto sullo sfondo della “Guerra fredda” e della divisione del mondo in due blocchi contrapposti. In base al pensiero dell’onorevole Gero Grassi, basato anche sulle inchieste da lui condotte come membro della commissione Moro, la volontà dello statista di superare con la propria azione politica tale contrapposizione è stata la causa oggettiva della sua morte. Per sostenere questa tesi, l’onorevole ha rivelato che quando Moro venne rapito furono sparati ben 49 proiettili e che, sul luogo del rapimento, erano presenti non solo esponenti delle BR, ma anche rappresentanti della “Banda della Magliana”, della CIA, della mafia siciliana, dei servizi segreti ecc. Inoltre, si è soffermato a spiegare che il luogo ufficialmente indicato come la prigione di Moro, non fosse quello esatto, ma che il reale luogo della detenzione si trovasse all’interno di un palazzo di proprietà dello IOR.
Sarebbero tante le bellissime parole da poter spendere riguardo questa giornata. In primo luogo c’è da ammirare la dedizione di quest’uomo che, da anni, si batte per giungere alla verità dei fatti, per far sì che Aldo Moro abbia la giustizia che merita. Bisogna riconoscergli il coraggio di mettere la faccia in questo progetto, nonostante i numerosi insulti e le innumerevoli minacce che ha ricevuto in questi anni perché qualcuno ha voluto occultare la realtà, affinché l’opinione pubblica non sapesse cosa sia veramente accaduto dal rapimento di Moro sino a quel fatidico 9 maggio del lontano 1978. Proprio per questo, nel suo libro “Aldo Moro: la verità negata”, di cui ha gentilmente omaggiato gli alunni durante la conferenza, lui scrive: ”Moro vive dappertutto attraverso la riattivazione del suo pensiero e delle sue opere. E’ sbagliato ricordare Moro solo per il rapimento e la morte, ma è altrettanto sbagliato dire di Moro che è morto. Non è vero! E’ stato ucciso per quello che è stato, per quello che ha pensato, per quello che ha fatto, per quello che voleva fare per la crescita dell’Italia e dell’Europa. Chi continua a negare quello che è successo nella vicenda umana, politica e criminale di Aldo Moro continua a ucciderlo, in alcuni casi consapevolmente. Aldo Moro è vivo.”
Dopo avere ascoltato attentamente le parole di Gero Grassi molti sono rimasti colpiti dalla gravità di eventi di cui non erano a conoscenza, che riguardano il passato ma che purtroppo hanno conseguenze anche nel nostro presente e nel nostro futuro, maturando sentimenti di profonda stima per il coraggio che l’onorevole ha dimostrato in questi anni nel voler cercare ostinatamente la verità. Quest’uomo dovrebbe essere d’esempio per tutti coloro che si fermano davanti al primo ostacolo, che si fanno mettere i piedi in testa e che non lottano e non danno valore a ciò che hanno, perchè se lo hanno, il merito va a persone come Aldo Moro e Gero Grassi. Proprio quest’ultimo nel suo intervento ha più volte sollecitato i ragazzi a non considerare la libertà e la democrazia come punti fermi, ma a lottare per questi valori che altri ci hanno regalato.
Non si può non concludere con le parole dello statista pugliese che nell’ultima lettera indirizzata alla moglie dalla prigione delle Brigate rosse scrive “Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce sarebbe bellissimo.”
ALUNNE/I DELLE CLASSI 5BSSS E 5ASC
Permalink: ALDO MORO: LA VERITA' NEGATA | Data di pubblicazione: 17/10/2021 |
Tag: ALDO MORO: LA VERITA' NEGATA | Data ultima modifica: 02/11/2021 13:31:49 |
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