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Un incontro che lascia il segno: gli studenti del Don Milani Pertini incontrano rifugiati di Babele

Emozioni, riflessioni e un pizzico di timidezza: ecco come gli studenti del nostro istituto raccontano la loro esperienza presso l'associazione Babele.

Utente IIS Don Milani Pertini

da Iis Don Milani Pertini

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“Le loro storie ci hanno toccato il cuore. Erano piene di sfide, di coraggio, di speranza. Ma anche di dolore, di paura, di incertezza. Eppure, nonostante tutto, nei loro occhi brillava la luce della vita, la voglia di andare avanti, di costruire un futuro migliore.”

Così gli studenti della 3BSSS descrivono l’incontro con i rifugiati ospitati dall’associazione Babele a Grottaglie. Un’esperienza intensa e significativa che ha lasciato il segno in tutti loro.

“All’inizio eravamo un po’ timidi e impacciati,” raccontano. “Ma poi, pian piano, il ghiaccio si è rotto e abbiamo iniziato a parlare, a conoscerci. Abbiamo scoperto che abbiamo molto in comune, più di quanto pensassimo.”

Le storie dei rifugiati hanno aperto gli occhi degli studenti su una realtà spesso sconosciuta e incompresa. Hanno capito le difficoltà che queste persone hanno dovuto affrontare per arrivare nel nostro Paese, i pericoli che hanno corso, i sacrifici che hanno fatto.

“È stata un’esperienza che ci ha fatto riflettere molto,” ammettono. “Ci ha insegnato l’importanza dell’accoglienza, della solidarietà, del rispetto per le differenze. Ci ha fatto capire che non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle sofferenze degli altri.”

Gli studenti ringraziano l’associazione Babele per averli accolti e per avergli permesso di vivere questa esperienza unica. Ringraziano anche i rifugiati per aver condiviso le loro storie e per avergli insegnato tanto.

“È stato un incontro che non dimenticheremo mai,” concludono. “Un incontro che ci ha cambiati.”

” Sono felice!”. Le parole di Youssef, al termine del primo incontro con i ragazzi dell’ISS Don Milani Pertini sono il giusto epilogo per questa giornata.

Un ringraziamento speciale va ad Angela Todaro e alle altre collaboratrici dell’associazione Babele per l’impegno, la dedizione e l’esempio edificante che trasmettono ogni giorno in una società che, malgrado tutto, a volte appare poco inclusiva.